Lazio, Fabiani: “Rilanciamo per il prossimo triennio. Baroni ha chiesto un esterno, la lista impone riflessioni sui giovani. Sul mercato non possiamo competere con i colossi…”
Calciomercato
Condividi l'articolo
Il direttore sportivo biancoceleste Angelo Fabiani è intervenuto oggi ai microfoni dei canali ufficiali del club.
”Quest’anno la squadra ha fatto un ritiro straordinario, io ero chiuso qui per seguire altre vicende ma ero in costante collegamento con tutti gli operatori e i dirigenti in ritiro.
Siamo a un buon punto di trasformazione, è di tutta evidenza che un ciclo si fosse abbondantemente chiuso. Ci sono state attribuite responsabilità sui due tecnici dimissionari. Per arrivare a un atto così estremo significa che il vaso fosse colmo.Oggi è da villani prendersela con il presidente Lotito: io ho fatto una forzatura con lui per il rinnovo di Luis Alberto, che poi dopo cinque-sei mesi è tornato sui propri passi. Basta dire la verità, che voleva andare lì per guadagnare di più. E gli ho anche dato una mano poi a farlo. Ma a tutto c’è un limite.
Di errori ne abbiamo fatti, ne commettiamo. Ma non mi piace il termine ridimensionamento: lo tramuterei in rilancio, anche se ci vuole tempo. Dall’oggi al domani non si costruisce nulla. Noi stiamo ricostruendo qualcosa di importante per il prossimo futuro, per il prossimo triennio. E per consegnare ai tifosi una squadra in grado di far divertire e centrare obiettivi importanti. Mi piacciono, l’ho sempre detto, i modelli di Atalanta e Feyenoord. Andare su giovani che hanno già chiare caratteristiche anche dal punto di vista di esperienza europea.
Qui alla Lazio mi sembra però che se prendiamo un giocatore retrocesso viene giù il finimondo, ma questa non è una cosa che appartiene al tifoso, che i giocatori li conosce. Ma se invece un giocatore retrocesso va in un altra squadra si va non dico dove a fare manifestazioni e ad acclamare il giocatore. Non ho capito perché questa diversità, che non è tipica dei tifosi.
Senza inimicarmi nessuno, vado all’estero: mi vergognerei a vincere un trofeo grazia a un sistema amministrativo dopato. La cosa bella è vincere con le proprie forze e proprio per questo quando accettai anche la prima squadra dissi al presidente che c’erano tante cose da rivedere per migliorare un po’ tutta l’organizzazione, non ultima quella tecnica-sportiva.
Il mercato non è finito, io l’ho sempre paragonato al dio denaro che non dorme mai. Ma va fatta una riflessione: ci sono delle norme che ti impongono determinate azioni. Per esempio, la norma della lista non l’ho inventata io. Vai a prendere giocatori che potrebbero risultare in esubero: se oggi faccio entrare due Over, ne devono uscire altrettanti dalla lista di chi già abbiamo. È difficile fare il mercato da questo punto di vista, allora si cerca di andare sui giocatori nati nel 2003/2004, perché non rientrano in questa famosa lista. Ma trovare un giocatore così giovane all’altezza della situazione è difficile. Poi quando l’hai scovato vengono fuori le squadre più grandi e se lo prendono.
Avevo individuato un giocatore del Metz, come è apparso su un quotidiano è arrivato il Monaco e se l’è portato via. Io sono costretto a non far circolare i nomi, perché quando poi viene accostato un nome a un club come la Lazio procuratori e mediatori si presentano altrove e fanno nascere competizioni. Noi possiamo esserlo fino a un certo punto, bisogna anche sapere le proprie disponibilità e parametri. Non puoi competere con i colossi del calcio che hanno dietro le multinazionali. A volte si fanno sponda, chiamano giornalisti e procuratori. Oggi il calcio è materia complessa, bisogna saperci convivere e navigare in queste acque agitate. Molte squadre non possono fare le coppe europee perché non rispettano il FFP. È accaduto in Italia, ma anche all’estero. Sono norme non inventate dalla Lazio, ma che la Lazio rispetta. Poi se qualcuno non lo fa, va nel doping amministrativo.
Castrovilli? Non lo scopro io, è un giocatore straordinario. Ha avuto alcune problematiche, con gli interventi, e quando mi è stato proposto abbiamo fatto tutte le verifiche del caso. È stata accertata la stabilità del ginocchio, ora sta ultimando la preparazione e questo fa sì che qualcuno possa pensare lui abbia qualcosa che non va. Stiamo facendo questo tipo di percorso proprio per preservare l’atleta. L’arto operato a livello di muscolatura è diventato addirittura più grande dell’altro. Castrovilli, con il suo procuratore Alessandro Lucci, lo voglio ringraziare: è stato corretto, si è voluto mettere in discussione firmando per un anno e in bianco poi per secondo, terzo e quarto.
Castellanos? È arrivata un’offerta che abbiamo rispedito al mittente. Poi viviamo tutti in un mondo in cui circola il denaro, se arriva un’offerta irrinunciabile la si valuta. Lui secondo me ha fatto discretamente come primo anno, ha alcune qualità importanti. Ma è chiaro che deve dimostrare il proprio valore nel prossimo futuro. Noi siamo qui vigili a osservare se ci sarà o meno la crescita. L’allenatore ha detto esplicitamente di volere Castellanos e Noslin in rosa, individuando in lui il ruolo anche di prima punta all’occorrenza. Il mister si sente tranquillo e sereno in quel ruolo, ci ha chiesto eventualmente un esterno. Esterno che corrisponda ovviamente ad alcune caratteristiche. Da qui a fine agosto possono accadere tante cose”.