‘Lazio nelle scuole’, presenti Goldoni e Rovella: “Modric idolo. Il segreto per trasformare gli insulti in applausi…” (AUDIO)

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Ritorna l`appuntamento con i giocatori e le giocatrici biancocelesti presso l`Istituto M.

G. Rossello di via Flaminia, 353 (Roma). Presenti Nicolò Rovella e la calciatrice Eleonora Goldoni. Le dichiarazioni della mattinata:

Goldoni: “Da avversari ci insultiamo? No, è scorretto. Siamo sì avversari ma persone e calciatrici in questo caso e non ci deve essere antagonismo nel senso negativo. Ci deve essere competizione ma siamo comunque atleti, ragazze. Quindi no non ci si insulta”.

Cyberbullismo
Goldoni: “Il cyberbullismo è un tema importante e purtroppo molto comune. Cosa si fa? Si legge il messaggio, si può rimanerci male. E o non si risponde oppure si risponde cercando di far riflettere e far capire che siamo persone e non è giusto insultare. Dietro lo schermo ci sono i leoni da tastiera che si sentono in potere di scrivere brutte cose ma non capiscono che dall’altra parte c’è una persona che ci può rimanere male. Va denunciato, bisogna parlarne. Noi dobbiamo dare l’esempio e cercare di impedirlo perché può avere conseguenze molto gravi. Quando sentiamo qualcuno offendere qualcun altro dobbiamo parlarne e chiedere aiuto, dobbiamo essere quelle persone che fermano ogni tipo di violenza verbale o fisica”.

Giocatore-ispirazione
Rovella: “Il giocatore che più mi ha ispirato è stato Luka Modric, lui è sempre stato il mio riferimento, l’idolo”
Goldoni: “La mia ispirazione è stato un giocatore che si chiama Javier Zanetti. Mi piaceva tanto come calciatore e come persona. Tutt’ora per me è un grande modello”.

Come evitare il bullismo
Goldoni: “Tante volte abbiamo visto situazioni di violenza. In quei momenti dobbiamo decidere di essere la persona che possa portare armonia, serenità, fermando quelle situazioni, anche andando controcorrente e trovandoci da soli. L’unica cosa che possiamo fare è parlarne, chiedere aiuto ed essere noi le persone di supporto verso chi viene deriso. Tutti possiamo sbagliare, non è corretto essere presi di mira”.

Cosa consigliereste a chi vuole diventare un campione e non si sentono in grado
Rovella: “Uno deve sempre seguire i propri sogni. Devi continuare a farlo anche se ti dicono che non sei bravo o non sei portato. E’ successo anche a me, mi dicevano che era meglio studiare e che andare ad allenarmi non era giusto. A me è sempre piaciuto fare entrambe le cose e così alla fine sono riuscito a realizzare il mio sogno. Devi continuare a fare sempre quello che ti piace”.

Goldoni: “Devi avere ben chiaro qual è il tuo sogno, che ti porta felicità. E la felicità non deve strappartela nessuno. Devi cercare di tapparti le orecchie e continuare a combattere per il tuo sogno perché cercheranno sempre di strappartelo in ogni modo. Per te e chi ti vuole bene non è corretto, cerca di fare tutto il possibile per migliorarti e fare quello che ti rende felice”.

Come fate a rialzarvi quando vivete momenti di odio da parte dei tifosi

Rovella: “Non è facile, ti rialzi più facilmente quando ti fanno un fallo rispetto a quando ti insultano i tifosi. Oltre che parlarne con gli altri, devi farlo con te stesso, con i miei genitori o con lo psicologo della squadra per ritrovare la serenità mentale per trasformare quegli insulti in applausi”.
Cosa possono fare le istituzioni per regolamentare l’odio tra le diverse squadre?
Goldoni: “Le istituzioni devono organizzare eventi come questi per far conoscere il problema, che è sempre più comune e istituire vere e proprie regole da applicare quando avvengono casi del genere. Che siano multe o provvedimenti per i tifosi, per lo stadio o per la società ed è importante che avvenga sempre più spesso altrimenti non lo fermeremo. È importante che le istituzioni organizzino incontri con i tifosi, i capi ultras, per istituire regole e per insegnare il rispetto e l’educazione”.