
Lotito: “Tifo Lazio da quando avevo 5 anni. I miei nemici? Pseudo tifosi”
Dichiarazioni
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Il presidente della Lazio Claudio Lotito, ospite nel programma televisivo “Fin che la barca va” di Piero Chiambretti in onda ieri sera su Rai 3, ha toccato diversi temi.
“Se fanno più male 5 gol o i 5 Stelle? Quello che conta è arrivare al traguardo, deve essere di monito per far capire agli addetti ai lavori gli obiettivi. Elezioni o campionato? Sono mondi diversi, nel calcio ci sono fattori diversi. Dipende dalla capacità di dimostrare attraverso il voto che sei la persona giusta.
La scorta? Più che nemici, direi: ‘Chi sono i miei amici?’ Ci sono stati fatti gravi che hanno minato l’incolumità mia e della mia famiglia. I nemici sono pseudo tifosi; tifoso significa appassionato, che non scade in comportamenti che non centrano nulla con il calcio e il rispetto delle regole. Qualcuno di questi è morto, altri sono stati arrestati, avevano un comportamento non all’insegna dei valori del calcio.
Io tifoso della Roma? Tifo Lazio da quando avevo 5 anni. Io mi sono trovato a frequentare lo stadio anche in occasione delle gare della Roma perché mio suocero aveva acquisito la Roma con Sensi. Andavo come patrimonio società e di famiglia. Mio suocero è diventato laziale.
Motta responsabile della crisi Juve? Io valuto oggettivamente, non di pancia, ma di testa. I greci dicevano di riconoscere la causa. Io parlo della Lazio. Non interferisco nelle situazioni degli altri.
Juan Bernabé? È ancora a Formello. L’aquila non c’è, non so dove l’hanno portata. Lui sta occupando abusivamente, senza titolo, non aveva contratto o comodato. Ha preso una stanza che non è un’abitazione, ora abbiamo fatto le procedure. Faremo una serie di iniziative giudiziarie. Quello che ha fatto non trova giustificazioni. Credo nel calcio didascalico e moralizzatore, lo mandavo nelle scuole con l’aquila. Il pene? Un problema suo. Quello che ha proclamato dopo è l’errore, ha pubblicato foto; quelli sono atti osceni in luogo pubblico. Non sarebbe stato più credibile nelle scuole“.