‘QUELLI CHE…’ – ‘LeastSquares’: “Lazio, record di utili, ora ecco come Lotito può rendere la crescita meno episodica. Su main-sponsor e stadio…” (AUDIO)

‘QUELLI CHE…’ – ‘LeastSquares’: “Lazio, record di utili, ora ecco come Lotito può rendere la crescita meno episodica. Su main-sponsor e stadio…” (AUDIO)

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Intervista all’esperto economista ‘LeastSquares’ (su X) ai microfoni di Radiosei

La Lazio da qualche settimana ha pubblicato il suo ultimo bilancio.

A quale periodo si riferisce? Quali sono secondo te gli aspetti più significativi che emergono?

“Parliamo del bilancio chiuso al 30 giugno 2024. Non parliamo di quello che è accaduto nella stagione corrente, ma della precedente, quella della Champions League. Questo è il bilancio dei record senza dubbio, perché sono stati messi a segno quasi 200 milioni di euro di ricavi, c’è il record di utili, il più alto dell’era Lotito con 38,5 milioni di euro, che eguaglia il dato del 2018. Sono risultati molto positivi che contribuiscono a dare una bella risistemata al bilancio della Lazio, dopo cinque anni in cui era stato sempre chiuso in rosso. In particolare se analizziamo gli ultimi cinque esercizi del gruppo Lazio, notiamo che il rosso accumulato si attesta esattamente a 100 milioni di euro. Serviva un bilancio in utile, una bella notizia per la Lazio e suoi tifosi”.

Quali sono le strade per rendere questa crescita meno episodica e legata ai risultati del campo?

“Premetto che come tifosi dovremmo essere contenti se la Lazio incrementa i ricavi, perché solo così si possono incrementare i costi, che significa maggior valore della rosa e maggior competitività. Il risultato di quest’anno riflette componenti erratiche come la partecipazione in Champions e le elevate plusvalenze, fattori che non si ripetono ogni anno e su cui non si può sempre contare. Per incrementare in maniera stabile i ricavi della Lazio sicuramente un canale è quello delle plusvalenze, da realizzare però in maniera stabile, senza aspettare l’episodio, ma costruendo un canale di scouting per avere una componente di ricavo stabile. C’è sicuramente la strada degli sponsorizzazione, della pubblicità e del merchandising, che anche ha buoni margini di crescita e poi anche lo stadio contribuirebbe ad ampliare i ricavi del club”.

Come è spiegabile la mancanza del main sponsor sulla maglia della prima squadra?

C’è una spiegazione razionale di questa mancanza, che lega i ricavi ottenuti dallo sponsor al valore del marchio. In particolare c’è una corrispondenza biunivoca, ovvero se io fisso un valore del marchio, allora posso ricavare un aumentare delle sponsorizzazioni che è coerente con questo valore, viceversa se io fisso un valore della sponsorizzazione indirettamente posso risalire al valore del marchio. Se io società ricevo un’offerta per una sponsorizzazione che ritengo bassa, posso rifiutarla e indirettamente rifiuto anche il valore che il mercato attribuisce al mio marchio, ritenendo che sia più alto.

La Lazio rifiuta offerte che non ritiene congrue con il suo reale valore, ma da qualche parte bisognerà pur iniziare.

“È un ragionamento valido se nel momento in cui si continua a non avere uno sponsor, si investe affinchè arrivi un’offerta congrua. Per fare ciò occorre investire nella comunicazione e nel marchio. Secondo me su questi aspetti la Lazio è carente. Penso alla Ryder Cup di Guidonia in cui non c’era lo stand della Lazio, ma anche alle visualizzazioni social dei canali di altre società. Un’azienda cerca visibilità, quindi se tu come società hai una bassa visibilità, è difficile che poi arrivi una sponsorizzazione congrua”.

Quanto e in che modo uno stadio di proprietà come il Flaminio potrebbe incidere sul futuro e sul destino economico di una società come la Lazio?

Secondo me parecchio. Sicuramente il Flaminio comporta effetti di natura patrimoniale, avere uno stadio vorrebbe dire patrimonializzare la società aumentandone il valore. Porterebbe anche ad un aumento dei ricavi e delle presenze allo stadio, con conseguente aumento dei prezzi, come si registra nei dati di strutture costruite recentemente. La vera sfida della Lazio è quella di incrementare i ricavi anche in maniera slegata dagli eventi di calcio, quindi cercare di utilizzarlo tutti i giorni della settimana, anche d’estate. Penso ad esempio al museo, ai centri commerciali e all’utilizzo per i concerti. Un altro aspetto fondamentale che non viene mai menzionato quando si parla di stadio di proprietà, riguarda i vantaggi non economici. C’è tutta un’ampia letteratura a disposizione che mostra in maniera rigorosa come il tifo abbia dei risultati favorevoli per le prestazioni, quindi togliendo la pista di atletica e avvicinando il pubblico, otterremmo anche un vantaggio dal punto di vista dei risultati sportivi”.

Considerando la consistenza patrimoniale del gruppo Lotito, rispetto ad altri club italiani, ritieni di poter elogiare o criticare i risultati ottenuti?

“Dipende. Se noi consideriamo i limiti della Lazio, secondo me ha ottenuto ottimi risultati. Basti pensare che il costo rosa della Lazio è molto più vicino a quello del Torino e la metà di quello della Roma, sicuramente per quello che è stato speso si è ottenuto molto di più. Questa è una delle note di merito della società. L’aspetto meno positivo è quello della capacità di spesa: secondo me la Lazio ha fatto molto poco per allentare i vincoli che ha, come se fossimo vittime di una sorta di legge deterministica per cui la Lazio debba avere il sesto fatturato della Serie A nei secoli dei secoli. Sento spesso dai tifosi questa accettazione passiva, che è sbagliata, perché il fatturato e limiti di spesa della Lazio non sono esogeni, non vengono cioè dall’esterno. Si deve investire per incrementare il fatturato, qui secondo me la società è mancante e bisogna fare molto di più”

Quanto potrebbe valere una società come la Lazio sul mercato?

“È una domanda difficile perché risulta difficile stimare il valore di una società di calcio. Lo scorso maggio KPMG (una rete di società indipendenti, di fornitura di servizi professionali alle imprese, specializzato nella revisione e organizzazione contabile, nella consulenza manageriale e nei servizi fiscali, legali e amministrativi, ndr) ha pubblicato le stime del valore dei club, con dati disponibili a gennaio. Per la Lazio il valore stimato è intorno ai 450 milioni di euro. C’è da dire però che esistono una serie di motivazioni per le quali Lotito potrebbe attribuire alla Lazio una valore nettamente superiore, sono considerazioni di carattere prospettico, come ad esempio la crescita della Serie A, molto indietro rispetto a campionati come la Premier League o la Bundesliga. Anche lo stadio incrementerebbe il valore, poi ci sono effetti di visibilità che Lotito sicuramente trae dal club, le sinergie con le aziende del gruppo Lotito, le famose parti correlate e infine c’è “l’effetto dotazione”, che ci porta ad attribuire alle cose in nostro possesso un valore molto maggiore di quello che effettivamente hanno”.