
Lazio, la carica di Baroni dopo una pausa agitata. E c’è una promessa a Lotito…
Rassegna stampa
Condividi l'articolo
A Formello tutto ribolle e tanto traballa, tipico del sottosopra che spesso ribalta la realtà e che rimanda pericolosi presagi più che buoni auspici.
Ad inizio pausa era finito a processo il tecnico, raggiunto da Lotito a Formello. Dal confronto è nata la necessità di rilanciare il turnover per evitare sovraccarichi e di valorizzare l’acquisto di Belahyane, punti caldeggiati dalla società. Da qui a lunedì ci sarà modo di rivolgere anche un chiaro invito alla squadra, il presidente potrebbe tornare a Formello domenica, alla vigilia di Lazio-Toro. Baroni si è assunto le colpe a Bologna, non può essere un alibi per i giocatori. La società contesta due punti: l’atteggiamento del Dall’Ara e la svagatezza dei nazionali causata dalle convocazioni per gli impegni successivi. Ma il bello della Lazio, quando volge alla crisi, è la sua irriducibilità, le permette di rifiorire nei momenti cruciali. Se lo augurano tutti, la società e Baroni, i tifosi. La prima reazione è attesa per lunedì, anteprima di un mese di fuoco. Il frastornamento dopo Bologna è stato forte, lo sfarinamento dei muscoli ha aggiunto preoccupazione e gli stop ripetuti di Taty, Tavares e Patric non aiutano l’allenatore ad avere la squadra di nuovo al completo. E’ assurdo dover rinunciare di nuovo all’unico centravanti essenziale, sacrificato nel ritorno col Plzen. Un grave danno, riporta il Corriere dello Sport.
“Ricominciamo da capo. Riparte il casting interno di Baroni alla ricerca del sostituto di Castellanos. L’allenatore toscano ha promesso a Lotito che tornerà a riutilizzare tutto l’organico e a valorizzare il mercato”.Così è scritto nell’edizione odierna de “Il Messaggero” nell’articolo dal titolo: “Patto Baroni-Lazio. Caccia al vice-Taty”. Da qualche giorno il clu biancoceleste aveva fatto capire di non essere particolarmente contento della gestione della rosa da parte dell’allenatore. Lo stesso direttore sportivo Fabiani, in un’intervista rilasciata a Il Messaggero, aveva detto che i calciatori presi a gennaio avevano talento, ma che, non giocando, non gli veniva dato modo di mostrarlo. Tra i tre giocatori sbarcati nella Capitale, Provstgaard non ha mai giocato, Belahyane è subentrato tre volte, ma mai dall’inizio, mentre Ibrahimovic è sceso in campo appena undici minuti.