Lazio, Baroni e le frasi cult: dalle “tasche vuote” a “gioia e libertà di sbagliare
Rassegna stampa
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Il decalogo del condottiero è riassunto in alcune frasi cult di Baroni, pronunciate dal giorno dell’insediamento fino a domenica dopo l’Empoli.
La Lazio di Baroni “a testa alta”
«Super coach», lo definisce Guendouzi. Dentro lo spogliatoio, composto da uomini con storie e origini diversi, ha portato una ventata di freschezza e nuove motivazioni: «Io parlo spesso di gioia, si deve andare in campo con il piglio di chi non teme e vuole giocare a testa alta contro l’avversario». La deresponsabilizzazione dei giovani è servita per proteggerli nei giorni degli esordi, per togliergli pesi di dosso: «Le responsabilità sono mie, i giovani devono essere liberi di sbagliare». Frasi ad uso interno ed esterno. Baroni ha ispirato fiducia e confidenza improntando il rapporto con i giocatori sull’affabilità e con gentilezza si esprime sempre pubblicamente. S’è concesso i primi sorrisi solo domenica scorsa, alla fine di un ciclo di sei partite di cui cinque vinte. Dopo ogni intervista non aveva mai cambiato espressione, inflessibile nelle emozioni, tenute dentro se stesso. Si concedeva solo esultanze accalorate e appassionate dopo i gol, davanti alle telecamere no. Era fiammeggiante nel finale dell’Olimpico, s’è goduto pienamente la prima emozione liberata. La Lazio è la proiezione di tutti i suoi desideri diventati realtà a 61 anni. Tutte le gioie e le soddisfazioni in una. Per questo, almeno fin qui, la sua impresa è davvero un po’ omerica. Corriere dello Sport